martedì 23 dicembre 2014

Insieme (A Monica)

Insieme
In giro per mondi a guardar orizzonti
che poi poco importa
che sian albe o tramonti.
Quanta strada abbiam fatto?
Quanto tempo è passato? 
Quanto più vicini siamo?
Che solo a pensarci… 
e ci stringiamo la mano.
Gridi, urli, ma mai disperi
e sempre lì al mio fianco
ti trovo
a tenermi in piedi.
E quando
la notte incombe,
un bacio, un abbraccio,
il tuo io in me si diffonde.
E mi accarezzi i capelli…
e son sogni più belli.
Come dir grazie
ad un Cuor così immenso
se non so dimostrargli
quello che sento?
Ci provo col fuoco
cucinando con questi ingredienti
passione,
dedizione
e tutti i miei buoni intenti
affinché al Cuor tuo possan dare
felici momenti.
So che non basta
questo mio fare strano
ma forse è anche per questo
che ancora D.Q.T.A.

A. Rumi

sabato 13 dicembre 2014

In un mondo parallelo.

Non era un giorno normale di una settimana normale. E neanche un momento normale di una qualunque situazione normale. Era un giorno particolare di una situazione particolare in un momento ben preciso: il giorno del mio intervento al ginocchio.
E ti catapulti in un mondo dove,  quello che sei nella vita fuori,  poco conta.
Tutti in pigiama o in tuta, con le stampelle   o in sedia a rotelle: tutti uguali. Perché spogliàti da tutto quello che normalmente può renderci diversi;  ché qui non hai mica  "l'abito che ti fà Monaco".
Che a vederci in faccia, ognuno con le nostre storie dentro difficili da raccontare,  è palese che cerchiamo guardinghi di capire chi sono gli altri.
E ti accorgi subito che sei finito temporaneamente in una vita parallela.
Con queste persone che, forse, se incontrate fuori da qui, non ci avresti neanche scambiato due parole.
Ed invece, con un pigiama e due stampelle, è subito gruppo e condivisione.
Quanto è stato appassionante ed avvincente ascoltare i racconti di Carlo, un uomo sempre in sella, in viaggio costantemente con la sua moto, fedele amica e compagna di molte avventure, in giro per il mondo. Accento toscano, tono sempre pacato ed una espressione degli occhi sempre luminosa e travolgente.
I dettagli e la dovizia di particolari che riempiono le sue avventure, sono riusciti a farmi visitare luoghi che, forse, non riuscirò mai a visitare nella mia vita.
Yaya, con quella risata sempre sulle labbra,  fatta con pancia e cuore, tanto da farla piegare per il troppo ridere. Travolgente.
Svizzera di nascita con accento toscano misto francese.
Fedele al suo turbante che manco Margie dei Simpson. Con lei si va al fùma fùma, davanti all' ingresso principale, che mica puoi fumare nei reparti.
Sabrina l'ho conosciuta poco, ma si vede subito quanto sia una persona calma e riflessiva. Anche lei toscana ed incline alla risata, con gusto.
L'architetto ha 85 anni. Francese di nascita, sardo di adozione ma figlio del mondo. Carattere difficile.
Uomo ancora pieno di vita ed energia, con tanto da raccontare a chi ha veramente voglia e pazienza di starlo ad ascoltare. Non si sottrae alle domande, neanche a quelle più personali ed intime. Con lui ho condiviso parecchie notti insonni tra i  dolori post operazione e chiacchierate fatte a bassa voce per non prendere cazziatoni dall'infermiera di turno. Non vi dirò il suo nome,  ma sappiate che, nel suo genere,  è uno dei più famosi architetti in Europa,  forse anche nel mondo, ed io sono veramente onorato di averlo conosciuto.
Intanto i giorni passano. Si cerca di ridere il più possibile per non pensare ai vari dolori fisici che ci attanagliano; non è facile,  e qualche volta il fisico cede alla pressione del dolore.
Domani si esce…
E si ritornerà alla vita normale, se normale si può definire.
E sei di nuovo a casa e ti ritrovi con te stesso,  a pensare quante vite parallele si possano vivere nella propria vita e, che fine farà quel piccolo momento vissuto con quelle persone,  che come te, torneranno a perdersi nelle loro precedenti vite.
Cari compagni di viaggio, anche se in futuro non dovessimo più incontrarci, sappiate che mi resterà comunque uno splendido ricordo di tutti voi e non finirò mai di ringraziarvi per avermi dato supporto e ascolto in un momento così difficile e delicato della mia vita.

Un abbraccio fraterno.

A. Rumi

domenica 7 dicembre 2014

Giusto per far due chiacchiere

Non volevo disturbarti, se di disturbo si tratta, è che avevo voglia di confrontarmi un po' con qualcuno.
Solo due chiacchiere.
Qualche pensiero buttato qua e là, un sorriso, due lacrimucce.
Cose che fanno normalmente due che si parlano.
Nulla di importante o di serio, giusto per dar sfogo al fiato che spesso mi tengo dentro.
Ieri,  a fisioterapia, la ragazza ha provato a piegarmi il ginocchio a 100°: Ho pianto come un bambino ed ho cominciato a picchiare i pugni sul lettino, tipo i lottatori sul tatami che sbattono la mano  per arrendersi.
Grande dolore.  Poi è entrato in palestra Massimo, con sua madre, su una sedia a rotelle. Riusciva a muovere solo il pollice e l'indice della mano destra, con i quali azionava i comandi della carrozzina.
Sono diventato serio, ho smesso di lagnarmi ed ho provato un po' di vergogna per il mio comportamento.
A lui fanno i massaggi agli arti per tenergli viva e fluida la circolazione del sangue.
Non parla. Muove solo gli occhi, ma la madre lo capisce molto bene e sorride continuamente accarezzandolo sul capo.
Forse, se Massimo potesse ridere, mi riderebbe in faccia come si fa alle "femminucce" e ne avrebbe tutto il diritto di farlo.
Il vero problema è che questo futuro è una strada tutta in cantiere.
Stanno succedendo troppe brutte cose nel mondo e in questo paese  non si vedono persone vogliose di adoperarsi affinché si possa ritornare a sperare in un futuro fatto di positività.
Tanta negatività e menefreghismo, accompagnati da egoismo ed ingordigia.
A volte penso che tutto questo sia solo un sogno, ma poi so bene di essere sveglio.
Lo sai che non cerco consigli perché tanto farei comunque di testa mia, ma ciò non deve escludere il fatto che io possa avere il bisogno di una figura, seppur immaginaria, con la quale scambiare quattro righe.
Dicono che il cuoco di questo posto sia uno chef ed io ci credo, perché il mangiare non è assolutamente male, anzi.
Ha ripreso a piovigginare, hanno messo neve per i prossimi giorni ma tanto, per ora devo stare qui.
Domani riposerò tutto il giorno, fisioterapia è sospesa fino a dopo l' Immacolata. Vedremo cosa inventarci per passare la giornata senza cadere in depressione. 

Notte pa'